giovedì 24 novembre 2011

Specchio delle mie brame, chi è la più bella del reame?

San Vito al Tagliamento
Sabato 26 Novembre 2011
Teatro Arrigoni
Piazza del Popolo ore 9.45

giovedì 27 ottobre 2011

Persone vere e uomini di paglia


Le elezioni per il nuovo Consiglio Comunale di Sacile non sono così vicine, ma già iniziano le prime manovre con lo scopo di acquisire benemerenze o visibilità. Quest'ultima è una vera ossessione per certi personaggi che non spostano una paglia rispetto ai difficili problemi della città, ma pur di vedere il proprio nome stampato sui giornali sono disposti a tutto. Si annunciano tempi turbolenti, con interviste e colpi bassi, con pagliuzze che diventano travi, sempre guardando indietro e mai avanti.

Le persone vere affrontano i problemi di normale amministrazione, ma soprattutto le questioni enormi che la crisi, gigantesca e lunga, sta facendo pesare sulla nostra città. Come dappertutto, del resto. Aggravate dal governo PDL-Lega: inetto e inconcludente; imbottito di mentitori, di affaristi e di incapaci. Tra ministri, vice e sottosegretari ormai sono vicini alla cifra di settanta componenti: quattro sono stati acquistati da pochi giorni, in occasione dell'ultima fiducia alla Camera. Ricordiamo tutti che per loro la crisi non c'era, mentre noi la sentivamo, eccome! Sentiamo anche l'effetto dei tagli ai Comuni ed ai servizi sociali: sanità e scuola innanzitutto. Vediamo gli aumenti delle tariffe che il Comune attua, come nel caso della TARSU, la tassa sui rifiuti.
Quanto alle elezioni che verranno le persone vere parlano chiaro, come ha fatto di recente il segretario del Partito Democratico che ha indicato quale dovrà essere il percorso per arrivare preparati alle prossime elezioni: un programma, una coalizione, quindi il candidato Sindaco.
I 'Cittadini per Sacile' concordano con questo percorso ed aggiungono che la esperienza del passato e del presente ci consente di costruire un futuro più solido.
Elementi di programmi già attuati, ad esempio, hanno mostrato tutta la loro validità, come la splendida iniziativa di Sacile Città Sana, che semmai va potenziata ed adeguata sui versanti della sanità (sotto scacco da parte della attuale giunta regionale) e dell'ambiente (sotto scacco per l'incuria della giunta comunale attuale). Non basta: ci sono altre questioni come  il lavoro e una revisione urbanistica che miri in alto e in tempi di vacche magre, magrissime. Pensiamo solo alla chiusura di importanti aziende cittadine e del comparto del legno, all'edilizia in crisi. Una grande sfida per la quale ci vogliono grandi idee e grandi forze, con la mobilitazione delle migliori intelligenze.
Quanto alla coalizione da costruire essa, secondo noi, deve avere il carattere della totale unitarietà: prima si discute e si ridiscute, ma poi si procede sulla via tracciata, senza personalismi e senza alzate di ingegno individuali. Non deve accadere che un assessore qualsiasi voti un provvedimento in giunta e poi esca e dichiari che non è d'accordo. I nostri concittadini sanno che in tempi duri solo una squadra unita ce la può fare. Non deve accadere che due assessori facciano due manifestazioni concomitanti, senza essersi nemmeno parlati. Né deve accadere che un paio di assessori se ne vadano per contro proprio a Roma, senza che il loro sindaco sappia alcunché, a far trattative che poi non porteranno a nulla. Questi sono tempi in cui la pura propaganda serva è solo un danno grave alla città. Sarebbe da chieder loro: perché insulti la nostra capitale e poi ci vai col cappello in mano, quasi da clandestino?
Nomi per un futuro candidato sindaco? Non ne facciamo e non ne faremo. Sul metodo invece vogliamo aprire una discussione, perché ci sembra che il primo problema della gestione della cosa pubblica sia la scarsa, scarsissima, partecipazione dei cittadini alla vita politica: l'astensionismo si sta stabilizzando sulla mostruosa cifra del quaranta per cento! Occorre invertire la tendenza e quindi  ci chiediamo: perché non introdurre anche a Sacile le primarie di coalizione, con la partecipazione sia degli iscritti che dei cittadini che vogliono dir la loro sui candidati? E' merito del Partito Democratico aver introdotto in Italia il metodo delle elezioni primarie in vista di quelle definitive.
Con grandi successi, se si guarda ad alcune città italiane dove si è votato di recente, o ai referendum, oppure alle recenti primarie del Partito Socialista francese: oltre tre milioni di votanti e la candidata sconfitta che invita alla unità!
Ci sembra saggio pensarle anche per la nostra città; tanto più che i partiti del centro destra non ci pensano affatto. Là comanda uno solo, secondo il modello nazionale, anche quando questo uno si serve di un uomo di paglia che esegue la sua volontà. Poi accade che in un partito minoritario uno, infastidito dalle troppe dichiarazioni dei suoi, dica: “Da adesso parlo solo io!”. E non parlò più nessuno, proprio nessuno; ma questo riguarda il ridicolo, non la gestione della cosa pubblica.
I partiti e movimenti che in Comune sono alla opposizione hanno molto da fare, visto che la Giunta attuale è specializzata in annunci sonori, con tanto di trombe e tamburi. Quanto alle cose concrete non ha fatto altro che portare a termine i progetti della precedente giunta. Ed è un grande merito, che va loro riconosciuto. Avrebbe potuto far di testa propria e quindi far peggio. Quanto al resto di proprio ha fatto un parcheggio qua, un parcheggio là. Un po' poco in momenti tempestosi come questi.

martedì 18 ottobre 2011

Non omnis moriar

Con una espressione poetica di Orazio, che segnala come non si muoia mai del tutto, salutiamo Andrea Zanzotto, grandissimo poeta e grande amico di tutte le persone sensibili che abitano tra Piave, Livenza et ultra.
Se ne è andato in punta di piedi ed il suo spirito riposa finalmente con i suoi padri, come ci suggerisce il testo biblico.
Questa dipartita sommessa è del tutto coerente con la visione che ci ha trasmesso circa la funzione del pensare, dell'arte ed in particolare della poesia: funzione essenziale in mezzo al frastuono universale che perseguita chi si dedica ad esse o semplicemente vuole vivere con dignità la propria esistenza.
Alcuni anni or sono, in un incontro trevigiano con il Rabbino Roberto Della Rocca e con lo scultore Romano Abate, rispose così ad una domanda sul ruolo del poeta nel tempo presente: “ Egli deve avere una voce come di formiche quasi inesistenti”.
Oggi è un giorno doloroso, ma tempera il nostro vuoto momentaneo la consapevolezza che la sua voce ha i caratteri della persistenza, della durata e della forza creativa consegnata al testo poetico.
E' una voce che sta con noi e che ci rimarrà accanto, a rammentarci molte cose.
Una ne vogliamo in questo momento segnalare, in armonia con la fotografia che abbiamo scelto: l'accostamento tra natura e dimensione del sacro.
In una intervista gli venne posta la questione di quale dovesse essere, oggi, la suprema proposta qualitativa della poesia, il suo «sì» alla vita.
Il poeta rispose che essa deve conservare l’idea del sacro: non l’idea di un sacro espressa da una piuttosto che da un’altra particolare religione, ma l’idea di una sacralità che è insita nella vita. Oggi, sostenne, chi pretende di avanzare verso aumenti di produzione senza tener conto che basta un niente per tracollare, va anche contro il sacro, contro la sacralità che da sempre bisogna presupporre nella vita. Non occorre far professione di una qualche fede particolare: il sacro supera la particolare idea di sacro esibita dalla singola religione, proponendo qualche cosa che se la si mette in dubbio, se la si tocca, crolla tutto. E su questa tastiera il poeta è andato avanti.
Tutti noi continueremo ad ascoltarlo ed a dialogare con lui in spirito.
Dove tutti noi significa: sia chi lo ha conosciuto attraverso i testi poetici, sia chi ha avuto la fortuna di dialogare direttamente con lui.
                                                                       Per tutti.
                                                                  Renzo Mulato
Links:
La notizia ansa.
Biografia su Wikipedia 

lunedì 26 settembre 2011

FIRMA PER IL REFERENDUM SULLA LEGGE ELETTORALE : VINCA LA PARTECIPAZIONE !

La maggioranza assoluta del popolo italiano ha partecipato all'ultimo voto referendario, alcuni mesi fa: 57 su 100! La sovranità popolare si è espressa allora in modo netto: 95 % SI – 5% NO, ed ora si presenta una nuova e importante occasione: una proposta di referendum per abolire l'attuale legge elettorale.

Quel voto aveva detto che l'acqua – come la terra e l'aria – è un bene di tutti, dunque pubblico e pubblici devono essere il controllo e la gestione.

Quel voto aveva detto che non abbiamo alcun diritto di lasciare alle prossime generazioni delle scorie, inquinanti e radioattive per secoli: tutti invece abbiamo diritto (e convenienza) ad avere energia rinnovabile pulita, sicura. E' ora che si torni ad un sacro rispetto della natura.

Quel voto aveva detto che la legge è uguale per tutti e che gli eletti dal popolo – soprattutto quelli che fan parte del governo, nazionale e regionale - devono avere supremo rispetto della legge - e non devono avere privilegi di nessun tipo.
Comincino a dimezzare i loro stipendi e ad abolirli, i privilegi.
Libertà Civica ha depositato in regione una proposta di legge che taglia privilegi ingiustificati. Come ogni privilegio. O dobbiamo pensare che questa tremenda e lunga crisi la dobbiamo pagare solo noi?
* * *
Ora si presenta una grande occasione per partecipare direttamente  alla vita politica e per decidere da chi vogliamo essere governati in una situazione così difficile e drammatica: la proposta di referendum sulla legge elettorale sta per arrivare al traguardo.
La consultazione per superare la attuale orrenda legge, detta non a caso "porcellum",  sta superando le 500mila firme: dunque è praticamente raggiunto l'obiettivo di richiedere la consultazione popolare. A quel punto la domanda passerà al vaglio della Cassazione. Ma il comitato che promuove il referendum vuole andare oltre ed uno dei promotori dell'iniziativa, Arturo Parisi, ha annunciato che la raccolta vuole arrivare a 700mila firme entro il prossimo 30 settembre.

Noi, Cittadini per Sacile, lavoriamo perché l'obbiettivo venga raggiunto: va restituita la parola a noi cittadini italiani e soprattutto va restituito il diritto di fare delle scelte su tutto ciò che ci riguarda. In primo luogo la elezione di deputati e senatori, dunque il governo del paese. Con la attuale legge non si è liberi di scegliere: si traccia un segno sulla scheda  per dei candidati decisi da qualche segretario o padrone di un partito, che sta a Roma, a Milano, o chissà dove.

Obbedire ad ordini impartiti dall'alto non è scegliere!
E' tipico dei servi non di donne e uomini liberi.
Noi siamo preoccupati per i riflessi che giungono fino a Sacile di questo sistema di comando, che possiamo chiamare padronale, o anche dispotico. Ricorda qualcosa della antica propaganda fascista.  Per convincere il popolo italiano che era bene che uno solo decidesse per tutti e quindi esercitasse il comando senza limiti, si usò la violenza squadrista, ma si inventò anche uno slogan come credere, obbedire, combattere. Fu abolito ogni tipo di libertà, a cominciare dalla libertà di parola.
Ne conosciamo i tragici risultati e, se siamo qui a parlare liberamente, lo dobbiamo ai resistenti ed alla Costituzione repubblicana che ne è derivata.

Noi siamo preoccupati del fatto che, in un partito di Sacile, un capo locale possa dire ai suoi iscritti ed elettori: adesso basta, parlo solo io! E' vero che ci sono partiti dove decide uno solo, col suo piccolo cerchio di fedelissimi... Poi accade che prenda decisioni sbagliate, stupidamente inutili e dannose, o non decida niente per il bene comune. Salvo nominare consigliere regionale un proprio caro, un figlio nullafacente, o la propria occasionale infermiera. Pagati profumatamente da noi. Cittadini italiani ed europei.

E' vero che anticamente l'imperatore romano Caligola fece senatore il suo cavallo, ma era il suo cavallo da battaglia e lui era un grande generale. E poi voleva segnalare ai senatori che se erano seduti là, a governare un impero, ciò era possibile perché lui e il suo cavallo avevano combattuto per loro.

Non vorremmo che a forza di affidarsi alle decisioni di uno solo, o di pochi capi, aumentasse il numero degli indifferenti, che è già molto alto: non vota ormai il 40 per cento dei cittadini italiani. Quattro su sei!
Bisogna invertire la tendenza.



PARTECIPA!

LA FIRMA PER IL REFERENDUM
SULLA LEGGE ELETTORALE E' POSSIBILE
FINO AL 30 SETTEMBRE

mercoledì 24 agosto 2011

Lettera dei rappresentanti dei genitori del Consiglio dell'Istituto comprensivo di Caneva e Polcenigo

Al Presidente della Repubblica
Al Ministro dell'Istruzione
Al Prefetto di Pordenone
Al Presidente della Regione FVG
All'Assessore all'Istruzione della Regione FVG
Al Direttore Generale - USR FVG
Al Presidente della Provincia di Pordenone
All'Assessore all'Istruzione della Provincia di Pordenone
Al Sindaco del Comune di Caneva
Al Sindaco del Comune di Polcenigo
All'Assessore all'Istruzione del Comune di Caneva
All'Assessore all'Istruzione del Comune di Polcenigo
Ai Parlamentari: Contento Manlio, Follegot Fulvio, Gottardo Isidoro, Pegorer Carlo, Pertoldi Flavio, Serracchiani Debora
Ai quotidiani locali

Caneva, 13 luglio 2011

Comunicazione dei rappresentanti dei genitori del Consiglio dell'Istituto Comprensivo di Caneva e Polcenigo

Premesso che l'art. 33 della Costituzione italiana garantisce a tutti i cittadini l'esercizio del diritto/dovere all'istruzione, come rappresentanti del Consiglio d'Istituto Comprensivo di Caneva e Polcenigo, denunciamo che a seguito della riforma Gelmini e dei tagli ripetuti di questi ultimi anni, tale diritto è stato e sarà gravemente compromesso.

Nel mondo globalizzato di oggi è importante che l'istituzione scolastica sappia rispondere alle esigenze attuali, dove bambini e ragazzi di diversa estrazione sociale, cultura, religione e con particolari difficoltà abbiano le stesse opportunità e garanzie di poter seguire le lezioni in maniera adeguata.

E' fondamentale quindi che conquiste di civiltà quali il tempo pieno, vengano mantenute nella loro integrità, che l'insegnamento della lingua inglese venga potenziato, pena l'esclusione degli studenti italiani dalle opportunità di lavoro sia italiane che europee e che il tempo scuola non venga ridotto per non dover rinunciare allo spazio necessario per una relazione educativa attenta agli interessi di ogni alunno e alle sue emozioni così fondamentali anche nei processi di apprendimento e garantire lo svolgimento delle discipline.

Lo Stato deve consentire alle istituzioni scolastiche autonome di dotarsi di strumenti adeguati a svolgere il proprio ruolo, investendo più risorse nell’istruzione pubblica e non decurtandole. Questo istituto comprensivo non può più fare affidamento sugli stanziamenti del MIUR, che vengono erogati in maniera discontinua e con grave ritardo tanto che alcuni importi risultano da tempo nel bilancio come residui attivi, che derivano ad esempio dal pagamento degli stipendi erogati ai supplenti che lo Stato impone di anticipare poiché chiede di garantire il regolare svolgimento delle lezioni.

Il Consiglio d'Istituto sottolinea quindi che i tagli imposti dalla riforma quali: la progressiva riduzione del personale scolastico, delle ore di compresenza dei docenti ed in particolare dei docenti impegnati nel tempo pieno, riducono inevitabilmente la possibilità di garantire percorsi formativi rispondenti alle esigenze di tutti gli alunni. Inoltre è preoccupante l'aumento del numero di alunni per classe, in netto contrasto alle normative di sicurezza.

Si invitano pertanto i destinatari della presente a riconsiderare, ovvero a promuovere, l'assegnazione delle risorse finanziarie ed umane necessarie a garantire il "diritto allo studio", bisogno essenziale di tutti gli alunni

In particolare, per l'anno scolastico 2011-2012, in questo istituto si evidenzia l'aggravarsi della situazione per la riduzione in organico di 3 docenti e 4 unità del personale Ausiliario Tecnico Amministrativo (ATA) che comprometterà l'espletamento di servizi essenziali.

Alla luce della sentenza del Consiglio di Stato Sezione Sesta del 24.05.2011, si invitano i destinatari della presente a prenderne atto e si fa preghiera al Prefetto, in qualità di Rappresentante dello Stato, a promuovere l'esecuzione di tale sentenza dalla quale sono emerse le palesi contraddizioni tra l'applicazione della riforma e la garanzia di sicurezza per studenti, docenti e tutto il personale.


In fiduciosa attesa di un cortese riscontro, si porgono rispettosi saluti.



I Rappresentanti dei Genitori del
Consiglio dell'Istituto Comprensivo
di Caneva e Polcenigo
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Il sito dell'Istituto http://www.iccaneva.it/

sabato 20 agosto 2011

La "nuova" frontiera della scuola.


Un provvedimento dietro l'altro, un episodio dietro l'altro hanno ormai inaugurato una autentica catena che lega la scuola pubblica e la inchioda a condizioni sempre peggiori, riducendola ad un servizio secondario. Se non ultimo. Sicuramente non è in cima ai pensieri di questo governo e tanto meno in quelli del Ministro della Istruzione, di cui ormai è certificata la inesistenza. Desaparecido, disperso, o ininfluente: non si sa. Ogni tanto appare per mettere la propria firma su decisioni prese da altri. Nulla più.
Da tre anni, fino ai provvedimenti urgenti di questa sera, venerdì 12 agosto 2011, il loro imperativo è sempre il medesimo: eseguire tagli lineari, ovvero identici per tutti i servizi di notevole peso sociale, per fare cassa.
E' una sorta di imparziale mannaia, che il ministro dei tributi maneggia con piacere evidente e che assomiglia molto al letto di un mitico bandito, un greco, tale Procuste. Costui si era appostato in un punto di  transito obbligato ed  ospitava i passanti: se i malcapitati erano più lunghi del letto, ne tagliava le parti eccedenti; se invece erano più corti li tirava a forza fino a farli coincidere con la misura giusta. La sorte di quelli che accettavano la sua ospitalità era comunque segnata.
In una crisi sempre più grave e irreversibile ed in una situazione drammatica, come la presente, provvedimenti urgenti sono (erano!)  indispensabili, ma perché i tagli devono essere lineari? In particolare per servizi come la salute e la scuola?
Se lo chiedono tutte le Scuole e tutti i Comuni dell'ambito che fa capo a Sacile, come si è visto nella riunione di aprile.
Lo chiedono in questi giorni i Genitori del Consiglio di Istituto delle scuole di Caneva e Polcenigo, che hanno rivolto un appello ai rappresentanti politici e istituzionali, nazionali e locali.
Concordiamo perfettamente con loro ed aggiungiamo che la logica dei tagli lineari è perversa e scorretta. Sotto la intenzione dei provvedimenti uguali per tutti giace un principio che rifiutiamo, semplicemente perché equivale a  far parti uguali tra diseguali.
Si tratta di falsa eguaglianza e quindi si produce somma ingiustizia.
Argomentiamo.
Se si toglie una unità a chi ha dieci e se si toglie la stessa unità a chi ha cento, la condizione finale non è la medesima. Al primo resteranno nove parti; al secondo novantanove. Dov'è la eguaglianza fondante, che la Costituzione ordina di perseguire?.
I provvedimenti presi contro la scuola in modo lineare aumentano quindi le disuguaglianze ed impoveriscono le nostre comunità.
L'opposto di quello che sta inciso nella Costituzione repubblicana e il contrario dell'interesse collettivo: una comunità vive perché offre al maggior numero possibile delle giovani generazioni, quindi a tutti, le medesime possibilità di educazione, formazione, riuscita. Con serietà e rigore, ma a tutti. Offrire delle possibilità solo a pochi che se lo possono permettere è una odiosa discriminazione ed un suicidio per l'Italia. Non bastano le migliaia di giovani, preparati in modo eccellente, che si sono rifugiati all'estero? Una volta si emigrava per fame, ora perché il merito autentico non viene riconosciuto.
E' una tendenza che va invertita.
Ora.
Esprimiamo il nostro stupore per dover affermare dei principi e delle convinzioni che dovrebbero essere patrimonio comune. Così non è, evidentemente, e quindi questa diventa la nuova frontiera della scuola, per cui vale la pena battersi. Qualcuno ha smarrito lo ben dell'intelletto (Dante).
Va ricondotto sulla giusta via.
Vedremo come risponderanno deputati e politici interpellati dai Genitori di Caneva e Polcenigo, ma anche di Pordenone e del Friuli.

E se Caneva e Polcenigo esprimono il loro "Basta tagli a scuola", Sacile, certo, non è da meno. Lo si è visto sulle questioni dell'organico delle scuole primarie di Sacile, problema più volte segnalato dal Dirigente Scolastico. Lo si è constatato quando è emerso che la Scuola Media di Stato avrebbe perso autonomia di bilancio e dirigente proprio per una questione di poche decine di iscritti...
Tutto per una questione di numeri. Numeri imposti da una legge finanziaria dello Stato, approvata solo qualche settimana fa e solennemente proclamata come 'risolutiva e definitiva'. Già.

Comunque chiediamo: allieve ed allievi sono solo numeri o sono persone? E' vera la seconda, visto che si tratta dei nostri figli. Se sono persone, ovvero il nostro presente e il nostro futuro, meritano da noi adulti il massimo di attenzione e di controllo dei processi di educazione e di formazione.

Vogliamo essere chiari: noi non facciamo il tifo per questa o quella persona, o contro una singola decisione dell'Ufficio Scolastico regionale. Sarebbe deviante ed anche scorretto.
Puntiamo l'indice sulla logica ministeriale di quei politici, deputati nazionali e consiglieri regionali, e di quei sindaci che ritengono normale quanto segue: aumentare il numero di allievi per classe; diminuire i posti in organico di insegnanti, operatori e personale amministrativo; diminuire  le ore a disposizione per gli allievi disabili; contrarre il tempo pieno; lasciare l'edilizia scolastica al degrado; nominare un dirigente solo se gli iscritti superano il numero di 500 ed affiancargli un vicario solo se  un comparto scolastico ha almeno 55 classi.
Provate ad immaginare istituti dislocati su aree diverse e lontane. Con un numero di allievi, tutti minori, che supera il migliaio.
Chi vede? Chi controlla? Chi coordina ed indirizza? Con chi si può parlare di didattica, di formazione, di progetti? Gli stessi insegnanti non potranno cooperare in modo adeguato.
Le stesse Amministrazioni Comunali, che saranno duramente penalizzate dagli ulteriori tagli decisi oggi, 12 agosto, si troveranno impotenti a far fronte ad una autentica emergenza sociale. Peraltro imposta dall'alto e dall'esterno, improvvisata e contraddittoria, quindi del tutto negativa.
Ci sembra di aver visto già qualcosa di simile e ve lo segnaliamo: è il regio decreto del 1928 che stabiliva – tra tante cose in stile ducesco - il maestro unico, che poteva avere fino a 50 allievi per classe. A parte il tetto di allievi (oggi non si arriva a tanto!) è singolare che le intenzioni e il linguaggio adoperato dall'attuale normativa, che vorrebbe istituire di nuovo il maestro unico alle Scuole Elementari, siano i medesimi usati dal regime fascista.
Smemoratezza, incompetenza o … segrete e inconsce affinità?

La scuola è un punto fondante della res publica italiana, esattamente come lo è per i membri della Comunità Europea: va tradotto in azione e battaglia culturale, prima ancora che politica.
Qui ed ora.
Per le nostre comunità è il momento di individuare questa nuova (antica) frontiera come un obiettivo prioritario e comune.
Al di là delle singole convinzioni politiche o di altra natura.
In questo senso ci aspettiamo che i Consiglieri e la Giunta della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia si assumano con chiarezza le proprie responsabilità, a cominciare dal trasferimento di risorse cospicue dall'ambito dei privilegi di cui molti godono … proprio alla scuola.
Al riguardo rammentiamo come esista una apposita proposta di legge di Libertà Civica, che mira a diminuire i privilegi e trasferire risorse ai comparti decisivi della nostra comunità regionale.
La scuola forse non lo è?

Redazione a cura del Coordinatore Renzo Mulato

giovedì 18 agosto 2011

Fenomeno gioco d'azzardo: quale ruolo per il comune?

Noi Cittadini per Sacile siamo convinti che il gioco d'azzardo stia diventando un fenomeno sempre più preoccupante per: la congiuntura economica attuale che spinge a trovare una soluzione per "sistemarsi definitivamente", per le nuove tecnologie che permettono di accedere al gioco anche stando in casa, per la diffusione delle slot-machine elettroniche (presenti in quasi tutti i bar).
Siamo preoccupati per i giovani che, in questa situazione, hanno di fronte modelli educativi a nostro avviso sbagliati.
Per questi motivi abbiamo presentato un ordine del giorno in consiglio comunale affinché si prenda posizione su tale fenomeno facendo una proposta chiara: adottare un regolamento per l’apertura di sale giochi e l’installazione di apparecchi e congegni automatici, semiautomatici ed elettronici da intrattenimento e gioco.
Tale regolamento è già stato approvato dal comune di Brugnera e fornito dal SUAP (sportello unico attività produttive) che ha sede a Porcia per tutta l'associazione intercomunale di cui Sacile è parte.
Ricordiamo che a Campoformido ha sede l'associazione AGITA che svolge un ruolo importante in regione per il sostegno ed il recupero delle dipendenze da gioco.
Il link di AGITA (Associazione degli ex giocatori d'azzardo e delle loro Famiglie): http://www.sosazzardo.it/

mercoledì 20 luglio 2011

Convocazione consiglio comunale.

Lunedì 25 Luglio 2011 alle ore 19.00 è convocato il Consiglio Comunale presso il "Salone Principale di Palazzo Ragazzoni".

I punti all'ordine del giorno sono:
  • Operazioni preliminari
  • Comunicazioni del Sindaco e del Presidente
  • Svolgimento interpellanze, interrogazioni e ordini del giorno
  • Variante n.59 al P.R.G.C. - Presa d'atto mancata presentazione di osservazioni/opposizioni - Approvazione.
  • Convenzione per la programmazione dell'utilizzo, in orario extrascolastico, delle palestre degli Istituti Scolastici di proprietà dell'ùAmministrazione Provinciale di Pordenone. Approvazione
  • Comunicazione della deliberazione di Giunta Comunale n.129 del 04.07.2011 avente ad oggetto "Prelevamento dal fondo di riserva".

lunedì 4 luglio 2011

Il volantino della discordia.

In allegato trovate il volantino distribuito in alcune zone di Sacile e che ha sollevato le ire di SPS. Il testo è quello riportato nel post precedente.



Il volantino

giovedì 16 giugno 2011

Brunetta.

http://youtu.be/9pFjw72v_lc

mercoledì 15 giugno 2011

REFERENDUM: QUATTRO SI' - HA VINTO LA PARTECIPAZIONE !

I risultati ci dicono che la maggioranza assoluta del popolo italiano ha partecipato al voto referendario: 57 su 100! La sovranità popolare si è espressa ancora una volta: 95 % SI5% NO, e la memoria va al referendum del 2 giugno 1946, quando gli Italiani scelsero la Repubblica e cancellarono una monarchia che all'inizio aveva ben meritato, ma che aveva finito per diventare complice del fascismo, della guerra e della diserzione.

Questa, se è la vittoria della partecipazione sull'indifferenza, è anche una secca sconfitta di un governo  incapace di difendere i propri provvedimenti, le leggi che aveva fortemente voluto. La strana coppia Berlusconi/Bossi fino a ieri ha esortato a non votare: esortazione respinta con gravi perdite! I prepotenti cominciano a subire sconfitte in serie dal popolo sovrano e sono ormai in pochi a seguirli. Era ora ed è ora che si rifletta anche a Sacile: la fiducia va data solo a chi la merita.

Il voto si è espresso su questioni vitali, che riguardano tutti e non appartengono a questo o a quel partito; non sono di destra o di sinistra. Sono nostre, di tutti noi.

Il voto ha detto che l'acqua – come la terra e l'aria – è un bene di tutti, dunque pubblico e pubblici devono essere il controllo e la gestione.

Il voto ha detto che non abbiamo alcun diritto di lasciare alle prossime generazioni delle scorie, inquinanti e radioattive per secoli: tutti invece abbiamo diritto (e convenienza) ad avere energia rinnovabile pulita, sicura. E' ora che si torni ad un sacro rispetto della natura.

Il voto ha detto che la legge è uguale per tutti e che gli eletti dal popolo – soprattutto quelli che fan parte del governo - devono avere supremo rispetto della legge - e non devono avere privilegi di nessun tipo. Comincino a dimezzare i loro stipendi e ad abolirli, i privilegi. O dobbiamo pensare che questa tremenda e lunga crisi la dobbiamo pagare solo noi?


HA VINTO LA RES PUBLICA
DUNQUE HANNO PERSO LORO
quelli che volevano farci stare a casa o al mare
quelli che vogliono fare il loro affari privati a nostre spese
quelli dei privilegi e dei doppi, tripli, incarichi pubblici
quelli che avevano detto che noi Italiani siamo troppo emotivi. Già!
PARTECIPA!

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venerdì 10 giugno 2011

Contributi alle energie rinnovabili: che fine hanno fatto?

Ospitiamo questo appello di "SOS rinnovabili".


Sos Rinnovabili propone ai suoi simpatizzanti, collaboratori e partner di votare Si al referendum sul nucleare. Una scelta concreta, da imprenditori, e non una volontà ideologica.

Il movimento spontaneo  cresciuto nella protesta contro il decreto Romani che ha voluto accanirsi contro le imprese del fotovoltaico, oggi si dà un assetto  stabile, diventando un soggetto propositivo nel dibattito sul futuro energetico del nostro paese.

Per questo vogliamo partecipare al Referendum sul nucleare per togliere dal tavolo della discussione una varabile inutile, dannosa, e pericolosa. Il nucleare non è un fattore reale di crescita per il paese, non potrebbe in alcun caso alleviare la nostra dipendenza dal petrolio, e sopratutto non si presterebbe a rimodellare il sistema di produzione e di consumo di energia, cosa indispensabile. Bisogna decentrare la produzione, rendendo il territorio  il luogo della pianificazione reale del fabbisogno. Le fonti rinnovabili sempre più risponderanno a questa esigenza.

Per questo chiediamo a tutti i nostri interlocutori di farsi  protagonisti di un grande tam tam democratico per portare a votare Si il maggior numero di persone possibile.

Vincere il referendum significa imporre la necessità di un piano energetico nazionale, di elaborare finalmente una strategia  di lunga prospettiva che dia al nostro Paese un'identità e una mission internazionale. Come nel design, nella moda, nello stile di vita., anche nell'energia dobbiamo essere il paese della leggerezza e dell'eleganza del modo di vivere.

Votiamo Si al referendum per riprendere a pensare il nostro futuro energetico, per trovare un nuovo modello efficace ed efficiente di mettere il sole al centro dei nostri consumi.

Vota Si .E vota Bene:ATTENTI A NON SOVRAPPORRE LE SCHEDE DURANTE IL VOTO.

La carta copiativa delle schede potrebbe far annullare il vostro voto. Votate scheda per scheda.

Rispondete alla nostra e-mail con un OK che ci dia il segno della vostra adesione.

SOS RINNOVABILI

Referendum Popolari 12 e 13 Giugno 2011

Perché NO?
Sì, Sì, Sì, Sì !
Domenica 12 e lunedì 13 giugno 2011 i cittadini italiani saranno chiamati al voto per esprimersi su quattro referendum popolari per l'abrogazione di disposizioni di leggi statali.
Le denominazioni sintetiche, formulate dall’Ufficio centrale per il referendum costituito presso la Corte Suprema di Cassazione, in relazione a ciascuno dei quattro quesiti referendari dichiarati ammissibili, sono:
referendum popolare n. 1Scheda di colore rosso - Modalità e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica. Abrogazione; il quesito prevede l'abrogazione di norme che attualmente consentono di affidare la gestione dei servizi pubblici locali a operatori economici privati.
referendum popolare n. 2Scheda di colore giallo - Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito. Abrogazione parziale di norme; il quesito propone l'abrogazione delle norme che stabiliscono la determinazione della tariffa per l'erogazione dell'acqua, il cui importo prevede attualmente anche la remunerazione del capitale investito dal gestore.
referendum popolare n. 3Scheda di colore grigio - Abrogazione dei commi 1 e 8 dell'articolo 5 del dl 31 marzo 2011 n. 34, convertito con modificazioni dalla legge 26 maggio 2011, n. 75. Abrogazione parziale di norme; il quesito propone l'abrogazione delle nuove norme che consentono la produzione nel territorio nazionale di energia elettrica nucleare.
referendum popolare n. 4Scheda di colore verde - Abrogazione di norme della legge 7 aprile 2010, n. 51, in materia di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri a comparire in udienza penale, quale risultante a seguito della sentenza n. 23 del 2011 della Corte Costituzionale; il quesito propone l'abrogazione di norme in materia di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri a comparire in udienza penale, quale risultante a seguito della sentenza n. 23 del 2011 della Corte Costituzionale.

I Cittadini per Sacile propongono di votare 4 SI!

I decreti del Presidente della Repubblica del 23 marzo 2011, di indizione dei referendum, sono stati pubblicati nella Gazzetta Ufficiale n.77 del 4 aprile 2011.

venerdì 3 giugno 2011

“LA SCUOLA PUBBLICA CHE VOGLIAMO” - Sintesi

Sintesi riunione del 15 aprile 2011
sul tema
“LA SCUOLA PUBBLICA CHE VOGLIAMO”
Sacile - Sala 'Brugnacca'
ore 20.30 – 11.30

Presenti: Circa 50 persone provenienti da Sacile, Brugnera, Caneva, Polcenigo, Fontanafredda, Pordenone.


Qui trovi i documenti e la sintesi: Pagine sulla Scuola

La Scuola Pubblica che noi vogliamo. (2)

da Il Gazzettino:
Giovedì 21 Aprile 2011, SACILE - (olb) La lista civica Cittadini per Sacile - Libertà civica traccia un bilancio del convegno "La scuola pubblica che noi vogliamo" che si è svolto venerdì 15 in sala Brugnacca e annuncia «un riepilogo di tutti gli interventi e un progetto più approfondito sull'argomento». «Si è trattato di un confronto costruttivo sul tema della scuola - dicono i Cittadini in una nota - al quale hanno partecipato con argomenti, responsabili locali delle strutture scolastiche, amministratori, liste sindacali e comitati genitori di Sacile, Caneva, Polcenigo, Fontanafredda, Brugnera e Pordenone».
      Erano presenti, oltre agli organizzatori e ai comitati genitori, i dirigenti scolastici Paolo Bottega, Annamaria Pascale e Vita Maria Leonardi, il vicesindaco Claudio Salvador, l'assessore Bolzonello di Fontanafredda, il vicesindaco di Caneva Claudio Cusin. «Il moderatore Mulato - prosegue la nota - ha chiuso la serata a ora tarda con la promessa di riprendere i tanti argomenti messi sul piatto dai partecipanti in altri eventi simili. Due i temi più sentiti: la necessità che venga fatta chiarezza a tutti i livelli sulla situazione reale della scuola in tutte le sue prospettive e l'urgenza di legare la scuola sempre di più ad associazioni e società per condividere metodi e aspettative».

giovedì 7 aprile 2011

La scuola Pubblica che noi vogliamo.

Questo vuole essere un incontro di tipo propositivo, con il fine dichiarato di uscire dalla situazione di crisi in cui la scuola è stata volutamente gettata: bisogna ripensare la scuola, la 'nostra' scuola, iniziando dal mettere insieme le esperienze, la partecipazione ed i progetti che già esistono. Si deve evitare di insistere sulle accuse al governo (che sono sacrosante, ma se ripetute sono paralizzanti) e puntare invece ad avere come interlocutori gli amministratori comunali, di qualsiasi colore, su su fino alla Regione.

Per questo abbiamo invitato e daremo spazio agli "attori protagonisti" di queste storie:
dirigenti, insegnanti, genitori, comitati

Per migliorare la nostra scuola dobbiamo mettere insieme "il cuore e la mente" di tutti e di ciascuno.

giovedì 13 gennaio 2011

ODDIO COME SIAMO CADUTI IN BASSO !!

Sono sconcertato da quanto mi è stato raccontato ed ho letto sui quotidiani odierni, preoccupa l’incapacità di coordinare gli eventi proposti e inadeguatezza di chi non ha capito che è chiamato in prima persona a garantire il buon esito degli eventi e non dare disposizioni affinché non succeda (hanno fatto giunta il 30 dicembre su questi temi: ma si ascoltano ?!?).
Evidente anche la mancanza di un progetto organico di prosecuzione (loro lo chiamano rilancio) nella definizione della nostra città con un’attrattività riconosciuta per la qualità e la chiarezza dell’offerta, che vedo spiacevolmente sostituita da un minestrone di eventi casuali.
Spaventa l’insensibilità nei confronti del lavoro e della qualità delle proposte offerte poiché pare evidente l’incapacità a valutarne il valore e l’incapacità nel dislocare in modo consono le diverse proposte, nonostante la quantità di spazi culturali recuperati, valorizzati e resi fruibili durante la mia amministrazione.
Non entro, per ora, nel merito dello spettacolo offerto, ma chiedo da padre ai componenti della giunta genitori di figlie se sarebbero contenti di saperle oggetto di sguardi eccitati così come proposto nello spettacolo da loro voluto, se questo insegnano ai loro figli maschi.
Balza agli occhi di tutti quanto stiamo scivolando nel volgare e non nel nazional-popolare: non accetto sia questo il modello a cui si ispirano per connotare la nostra Città.
Accerteremo se tutte le autorizzazioni erano state ottenute o se ci sono state omissioni anche nei controlli, certo è che a capo dell’organizzazione degli spettacoli vi è il comune con il suo Sindaco ed i suoi assessori! E loro devono risponderne alla cittadinanza tutta, in primis a quelli che li hanno eletti e che mi auguro non immaginassero fosse questo l’epilogo.
Come cittadino italiano, che ha avuto l’onore di rappresentare la sua città sono indignato e chiederò conto in Consiglio Comunale del fatto che a chiudere un simile spettacolo si usi l’inno Italiano quale sigla d’avanspettacolo. Molti hanno dato la vita per il nostro Stato, per il nostro tricolore ed il nostro inno. Nel tricolore accogliamo piangenti le salme dei militari uccisi all’estero, ascoltiamo l’inno quando l’Italia viene rappresentata al meglio. E’ a dir poco vergognoso venga affidato alle voci impastate dall’alcool e dalle “voglie”, come meccanico latrato, a conferma che una parte non crede all’Italia e per l’altra è oramai diventato l’inno del “bunga bunga”.
Sacile 11 Gennaio 2011
Roberto Cappuzzo