giovedì 13 gennaio 2011

ODDIO COME SIAMO CADUTI IN BASSO !!

Sono sconcertato da quanto mi è stato raccontato ed ho letto sui quotidiani odierni, preoccupa l’incapacità di coordinare gli eventi proposti e inadeguatezza di chi non ha capito che è chiamato in prima persona a garantire il buon esito degli eventi e non dare disposizioni affinché non succeda (hanno fatto giunta il 30 dicembre su questi temi: ma si ascoltano ?!?).
Evidente anche la mancanza di un progetto organico di prosecuzione (loro lo chiamano rilancio) nella definizione della nostra città con un’attrattività riconosciuta per la qualità e la chiarezza dell’offerta, che vedo spiacevolmente sostituita da un minestrone di eventi casuali.
Spaventa l’insensibilità nei confronti del lavoro e della qualità delle proposte offerte poiché pare evidente l’incapacità a valutarne il valore e l’incapacità nel dislocare in modo consono le diverse proposte, nonostante la quantità di spazi culturali recuperati, valorizzati e resi fruibili durante la mia amministrazione.
Non entro, per ora, nel merito dello spettacolo offerto, ma chiedo da padre ai componenti della giunta genitori di figlie se sarebbero contenti di saperle oggetto di sguardi eccitati così come proposto nello spettacolo da loro voluto, se questo insegnano ai loro figli maschi.
Balza agli occhi di tutti quanto stiamo scivolando nel volgare e non nel nazional-popolare: non accetto sia questo il modello a cui si ispirano per connotare la nostra Città.
Accerteremo se tutte le autorizzazioni erano state ottenute o se ci sono state omissioni anche nei controlli, certo è che a capo dell’organizzazione degli spettacoli vi è il comune con il suo Sindaco ed i suoi assessori! E loro devono risponderne alla cittadinanza tutta, in primis a quelli che li hanno eletti e che mi auguro non immaginassero fosse questo l’epilogo.
Come cittadino italiano, che ha avuto l’onore di rappresentare la sua città sono indignato e chiederò conto in Consiglio Comunale del fatto che a chiudere un simile spettacolo si usi l’inno Italiano quale sigla d’avanspettacolo. Molti hanno dato la vita per il nostro Stato, per il nostro tricolore ed il nostro inno. Nel tricolore accogliamo piangenti le salme dei militari uccisi all’estero, ascoltiamo l’inno quando l’Italia viene rappresentata al meglio. E’ a dir poco vergognoso venga affidato alle voci impastate dall’alcool e dalle “voglie”, come meccanico latrato, a conferma che una parte non crede all’Italia e per l’altra è oramai diventato l’inno del “bunga bunga”.
Sacile 11 Gennaio 2011
Roberto Cappuzzo