mercoledì 24 agosto 2011

Lettera dei rappresentanti dei genitori del Consiglio dell'Istituto comprensivo di Caneva e Polcenigo

Al Presidente della Repubblica
Al Ministro dell'Istruzione
Al Prefetto di Pordenone
Al Presidente della Regione FVG
All'Assessore all'Istruzione della Regione FVG
Al Direttore Generale - USR FVG
Al Presidente della Provincia di Pordenone
All'Assessore all'Istruzione della Provincia di Pordenone
Al Sindaco del Comune di Caneva
Al Sindaco del Comune di Polcenigo
All'Assessore all'Istruzione del Comune di Caneva
All'Assessore all'Istruzione del Comune di Polcenigo
Ai Parlamentari: Contento Manlio, Follegot Fulvio, Gottardo Isidoro, Pegorer Carlo, Pertoldi Flavio, Serracchiani Debora
Ai quotidiani locali

Caneva, 13 luglio 2011

Comunicazione dei rappresentanti dei genitori del Consiglio dell'Istituto Comprensivo di Caneva e Polcenigo

Premesso che l'art. 33 della Costituzione italiana garantisce a tutti i cittadini l'esercizio del diritto/dovere all'istruzione, come rappresentanti del Consiglio d'Istituto Comprensivo di Caneva e Polcenigo, denunciamo che a seguito della riforma Gelmini e dei tagli ripetuti di questi ultimi anni, tale diritto è stato e sarà gravemente compromesso.

Nel mondo globalizzato di oggi è importante che l'istituzione scolastica sappia rispondere alle esigenze attuali, dove bambini e ragazzi di diversa estrazione sociale, cultura, religione e con particolari difficoltà abbiano le stesse opportunità e garanzie di poter seguire le lezioni in maniera adeguata.

E' fondamentale quindi che conquiste di civiltà quali il tempo pieno, vengano mantenute nella loro integrità, che l'insegnamento della lingua inglese venga potenziato, pena l'esclusione degli studenti italiani dalle opportunità di lavoro sia italiane che europee e che il tempo scuola non venga ridotto per non dover rinunciare allo spazio necessario per una relazione educativa attenta agli interessi di ogni alunno e alle sue emozioni così fondamentali anche nei processi di apprendimento e garantire lo svolgimento delle discipline.

Lo Stato deve consentire alle istituzioni scolastiche autonome di dotarsi di strumenti adeguati a svolgere il proprio ruolo, investendo più risorse nell’istruzione pubblica e non decurtandole. Questo istituto comprensivo non può più fare affidamento sugli stanziamenti del MIUR, che vengono erogati in maniera discontinua e con grave ritardo tanto che alcuni importi risultano da tempo nel bilancio come residui attivi, che derivano ad esempio dal pagamento degli stipendi erogati ai supplenti che lo Stato impone di anticipare poiché chiede di garantire il regolare svolgimento delle lezioni.

Il Consiglio d'Istituto sottolinea quindi che i tagli imposti dalla riforma quali: la progressiva riduzione del personale scolastico, delle ore di compresenza dei docenti ed in particolare dei docenti impegnati nel tempo pieno, riducono inevitabilmente la possibilità di garantire percorsi formativi rispondenti alle esigenze di tutti gli alunni. Inoltre è preoccupante l'aumento del numero di alunni per classe, in netto contrasto alle normative di sicurezza.

Si invitano pertanto i destinatari della presente a riconsiderare, ovvero a promuovere, l'assegnazione delle risorse finanziarie ed umane necessarie a garantire il "diritto allo studio", bisogno essenziale di tutti gli alunni

In particolare, per l'anno scolastico 2011-2012, in questo istituto si evidenzia l'aggravarsi della situazione per la riduzione in organico di 3 docenti e 4 unità del personale Ausiliario Tecnico Amministrativo (ATA) che comprometterà l'espletamento di servizi essenziali.

Alla luce della sentenza del Consiglio di Stato Sezione Sesta del 24.05.2011, si invitano i destinatari della presente a prenderne atto e si fa preghiera al Prefetto, in qualità di Rappresentante dello Stato, a promuovere l'esecuzione di tale sentenza dalla quale sono emerse le palesi contraddizioni tra l'applicazione della riforma e la garanzia di sicurezza per studenti, docenti e tutto il personale.


In fiduciosa attesa di un cortese riscontro, si porgono rispettosi saluti.



I Rappresentanti dei Genitori del
Consiglio dell'Istituto Comprensivo
di Caneva e Polcenigo
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Il sito dell'Istituto http://www.iccaneva.it/

sabato 20 agosto 2011

La "nuova" frontiera della scuola.


Un provvedimento dietro l'altro, un episodio dietro l'altro hanno ormai inaugurato una autentica catena che lega la scuola pubblica e la inchioda a condizioni sempre peggiori, riducendola ad un servizio secondario. Se non ultimo. Sicuramente non è in cima ai pensieri di questo governo e tanto meno in quelli del Ministro della Istruzione, di cui ormai è certificata la inesistenza. Desaparecido, disperso, o ininfluente: non si sa. Ogni tanto appare per mettere la propria firma su decisioni prese da altri. Nulla più.
Da tre anni, fino ai provvedimenti urgenti di questa sera, venerdì 12 agosto 2011, il loro imperativo è sempre il medesimo: eseguire tagli lineari, ovvero identici per tutti i servizi di notevole peso sociale, per fare cassa.
E' una sorta di imparziale mannaia, che il ministro dei tributi maneggia con piacere evidente e che assomiglia molto al letto di un mitico bandito, un greco, tale Procuste. Costui si era appostato in un punto di  transito obbligato ed  ospitava i passanti: se i malcapitati erano più lunghi del letto, ne tagliava le parti eccedenti; se invece erano più corti li tirava a forza fino a farli coincidere con la misura giusta. La sorte di quelli che accettavano la sua ospitalità era comunque segnata.
In una crisi sempre più grave e irreversibile ed in una situazione drammatica, come la presente, provvedimenti urgenti sono (erano!)  indispensabili, ma perché i tagli devono essere lineari? In particolare per servizi come la salute e la scuola?
Se lo chiedono tutte le Scuole e tutti i Comuni dell'ambito che fa capo a Sacile, come si è visto nella riunione di aprile.
Lo chiedono in questi giorni i Genitori del Consiglio di Istituto delle scuole di Caneva e Polcenigo, che hanno rivolto un appello ai rappresentanti politici e istituzionali, nazionali e locali.
Concordiamo perfettamente con loro ed aggiungiamo che la logica dei tagli lineari è perversa e scorretta. Sotto la intenzione dei provvedimenti uguali per tutti giace un principio che rifiutiamo, semplicemente perché equivale a  far parti uguali tra diseguali.
Si tratta di falsa eguaglianza e quindi si produce somma ingiustizia.
Argomentiamo.
Se si toglie una unità a chi ha dieci e se si toglie la stessa unità a chi ha cento, la condizione finale non è la medesima. Al primo resteranno nove parti; al secondo novantanove. Dov'è la eguaglianza fondante, che la Costituzione ordina di perseguire?.
I provvedimenti presi contro la scuola in modo lineare aumentano quindi le disuguaglianze ed impoveriscono le nostre comunità.
L'opposto di quello che sta inciso nella Costituzione repubblicana e il contrario dell'interesse collettivo: una comunità vive perché offre al maggior numero possibile delle giovani generazioni, quindi a tutti, le medesime possibilità di educazione, formazione, riuscita. Con serietà e rigore, ma a tutti. Offrire delle possibilità solo a pochi che se lo possono permettere è una odiosa discriminazione ed un suicidio per l'Italia. Non bastano le migliaia di giovani, preparati in modo eccellente, che si sono rifugiati all'estero? Una volta si emigrava per fame, ora perché il merito autentico non viene riconosciuto.
E' una tendenza che va invertita.
Ora.
Esprimiamo il nostro stupore per dover affermare dei principi e delle convinzioni che dovrebbero essere patrimonio comune. Così non è, evidentemente, e quindi questa diventa la nuova frontiera della scuola, per cui vale la pena battersi. Qualcuno ha smarrito lo ben dell'intelletto (Dante).
Va ricondotto sulla giusta via.
Vedremo come risponderanno deputati e politici interpellati dai Genitori di Caneva e Polcenigo, ma anche di Pordenone e del Friuli.

E se Caneva e Polcenigo esprimono il loro "Basta tagli a scuola", Sacile, certo, non è da meno. Lo si è visto sulle questioni dell'organico delle scuole primarie di Sacile, problema più volte segnalato dal Dirigente Scolastico. Lo si è constatato quando è emerso che la Scuola Media di Stato avrebbe perso autonomia di bilancio e dirigente proprio per una questione di poche decine di iscritti...
Tutto per una questione di numeri. Numeri imposti da una legge finanziaria dello Stato, approvata solo qualche settimana fa e solennemente proclamata come 'risolutiva e definitiva'. Già.

Comunque chiediamo: allieve ed allievi sono solo numeri o sono persone? E' vera la seconda, visto che si tratta dei nostri figli. Se sono persone, ovvero il nostro presente e il nostro futuro, meritano da noi adulti il massimo di attenzione e di controllo dei processi di educazione e di formazione.

Vogliamo essere chiari: noi non facciamo il tifo per questa o quella persona, o contro una singola decisione dell'Ufficio Scolastico regionale. Sarebbe deviante ed anche scorretto.
Puntiamo l'indice sulla logica ministeriale di quei politici, deputati nazionali e consiglieri regionali, e di quei sindaci che ritengono normale quanto segue: aumentare il numero di allievi per classe; diminuire i posti in organico di insegnanti, operatori e personale amministrativo; diminuire  le ore a disposizione per gli allievi disabili; contrarre il tempo pieno; lasciare l'edilizia scolastica al degrado; nominare un dirigente solo se gli iscritti superano il numero di 500 ed affiancargli un vicario solo se  un comparto scolastico ha almeno 55 classi.
Provate ad immaginare istituti dislocati su aree diverse e lontane. Con un numero di allievi, tutti minori, che supera il migliaio.
Chi vede? Chi controlla? Chi coordina ed indirizza? Con chi si può parlare di didattica, di formazione, di progetti? Gli stessi insegnanti non potranno cooperare in modo adeguato.
Le stesse Amministrazioni Comunali, che saranno duramente penalizzate dagli ulteriori tagli decisi oggi, 12 agosto, si troveranno impotenti a far fronte ad una autentica emergenza sociale. Peraltro imposta dall'alto e dall'esterno, improvvisata e contraddittoria, quindi del tutto negativa.
Ci sembra di aver visto già qualcosa di simile e ve lo segnaliamo: è il regio decreto del 1928 che stabiliva – tra tante cose in stile ducesco - il maestro unico, che poteva avere fino a 50 allievi per classe. A parte il tetto di allievi (oggi non si arriva a tanto!) è singolare che le intenzioni e il linguaggio adoperato dall'attuale normativa, che vorrebbe istituire di nuovo il maestro unico alle Scuole Elementari, siano i medesimi usati dal regime fascista.
Smemoratezza, incompetenza o … segrete e inconsce affinità?

La scuola è un punto fondante della res publica italiana, esattamente come lo è per i membri della Comunità Europea: va tradotto in azione e battaglia culturale, prima ancora che politica.
Qui ed ora.
Per le nostre comunità è il momento di individuare questa nuova (antica) frontiera come un obiettivo prioritario e comune.
Al di là delle singole convinzioni politiche o di altra natura.
In questo senso ci aspettiamo che i Consiglieri e la Giunta della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia si assumano con chiarezza le proprie responsabilità, a cominciare dal trasferimento di risorse cospicue dall'ambito dei privilegi di cui molti godono … proprio alla scuola.
Al riguardo rammentiamo come esista una apposita proposta di legge di Libertà Civica, che mira a diminuire i privilegi e trasferire risorse ai comparti decisivi della nostra comunità regionale.
La scuola forse non lo è?

Redazione a cura del Coordinatore Renzo Mulato

giovedì 18 agosto 2011

Fenomeno gioco d'azzardo: quale ruolo per il comune?

Noi Cittadini per Sacile siamo convinti che il gioco d'azzardo stia diventando un fenomeno sempre più preoccupante per: la congiuntura economica attuale che spinge a trovare una soluzione per "sistemarsi definitivamente", per le nuove tecnologie che permettono di accedere al gioco anche stando in casa, per la diffusione delle slot-machine elettroniche (presenti in quasi tutti i bar).
Siamo preoccupati per i giovani che, in questa situazione, hanno di fronte modelli educativi a nostro avviso sbagliati.
Per questi motivi abbiamo presentato un ordine del giorno in consiglio comunale affinché si prenda posizione su tale fenomeno facendo una proposta chiara: adottare un regolamento per l’apertura di sale giochi e l’installazione di apparecchi e congegni automatici, semiautomatici ed elettronici da intrattenimento e gioco.
Tale regolamento è già stato approvato dal comune di Brugnera e fornito dal SUAP (sportello unico attività produttive) che ha sede a Porcia per tutta l'associazione intercomunale di cui Sacile è parte.
Ricordiamo che a Campoformido ha sede l'associazione AGITA che svolge un ruolo importante in regione per il sostegno ed il recupero delle dipendenze da gioco.
Il link di AGITA (Associazione degli ex giocatori d'azzardo e delle loro Famiglie): http://www.sosazzardo.it/